di MilùPer
rivedere interamente il documentario, trasmesso tempo fa da Rai3..Un film documentario che nasce dall’incredibile carica di umanità ed innovazione di uno dei progetti sociali più impressionanti del panorama internazionale: il Sistema di Orchestre Infantili e Giovanili del Venezuela che da oltre trenta anni opera in questo paese. Pur essendo una delle nazioni più ricche di risorse petrolifere e del sottosuolo, il Venezuela è stato da sempre segnato da forti contrasti sociali che determinano in molti casi una spaccatura della società con delle cittadelle superprotette da una parte, ed immense baraccopoli dall’altra. Proprio in questo contesto si è radicato questo Sistema di Orchestre (
http://www.fesnojiv.org), un importante progetto sociale ed umanitario voluto sin dagli anni ‘70 dal suo fondatore, il Maestro José A. Abreu Anselmi, che costituisce un insieme di 157 orchestre con relativi nuclei didattici disseminati su tutto il territorio nazionale che offrono un importante contributo attraverso lo studio gratuito della musica, agendo proprio in quelle zone di disagio sociale ed economico, dove sono più alte le probabilità di incorrere nei rischi della vita di strada, del degrado familiare e della criminalità comune. Attraverso questa fitta rete di nuclei didattici viene offerta l’opportunità a circa 300.000 bambini (all’inizio delle riprese, nel 2004, erano 125.000 registrando in pochi anni una crescita esponenziale) dalle Ande sino all’Amazzonia di poter studiare musica partendo sin dai primi anni e rudimenti, utilizzando una metodologia fortemente legata al gioco.
Oltre allo spessore sociale di tale iniziativa, che le vale il patrocinio dell’ONU, oltre al sentito apprezzamento espresso da Papa Giovanni Paolo II, sono stati in molti, tra gli esponenti più illustri del panorama accademico internazionale, a lodarne anche le qualità strettamente musicali: l’Orchestra Sinfonica Giovanile Simon Bolivar, con componenti che vanno dai 12 anni ai 25 anni, spesso in tournée per il mondo, ha emozionato personaggi del calibro di Placido Domingo, dei Maestri Giuseppe Sinopoli, Simon Rattle e Claudio Abbado, tutti impressionati dal potenziale umano e musicale di questi bambini e ragazzi. Da questa vicenda artistica, ma prima di tutto umana, nasce l’idea di un film documentario in stile cinematografico che seguisse periodicamente, per ben cinque anni (dall’inizio del 2004 sino alla fine del 2009), alcune storie di questi bambini, di diverse condizioni sociali, età ed area geografica del paese, nel loro percorso quotidiano, sia musicale che di vita, oltre che nell’eccezionalità dei concerti, in differenti location come, Usa, Italia e Spagna, diretti dai Maestri Abbado, Rattle, Maazel e Dudamel, il giovane direttore d’orchestra cresciuto nel Sistema e ormai lanciatissimo sulla scena internazionale e che sembra destinato ad essere eguagliato, in un futuro quanto mai prossimo, da altri giovani direttori venezuelani cresciuti nel Sistema. Partendo dai barrios di Caracas sino ai minuscoli paesini andini, oppure dalla costa caraibica per arrivare alle torride cittadine dell’interno del paese, si sviluppa il racconto delle aspettative, delle emozioni di questi bambini e del loro contesto familiare, sino all’incredibile successo delle tournée internazionali o al debutto all’estero di una di loro, violinista di soli quindici anni, iniziata a seguire dalle nostre riprese quando ne aveva poco più di dieci. Proprio attraverso le loro microstorie, racconteremo gli stati d’animo, i sogni, ma anche le difficoltà e le tante sfaccettature di questo incredibile progetto sociale, capace di risultati apparentemente impensabili, che riesce a far appassionare alla musica classica centinaia di migliaia di bambini portandoli innanzi tutto ad avere un miglior rapporto con il mondo che li circonda e in moltissimi casi a diventare degli eccellenti musicisti, con dei risultatati che sono un esempio per i paesi più industrializzati. Apparentemente a contrasto, con l’immenso sforzo e passione che c’è dietro a questo lavoro quotidiano fatto del rapporto tra bambini, ragazzi, insegnanti e genitori, il racconto si snoda anche nella parte più dura dei quartieri dove vivono i protagonisti di questa esperienza, nelle difficoltà e speranze dei loro amici e delle loro famiglie. E’ da qui che parte la sfida degli insegnanti di musica: “Mi è capitato di dovermi buttare per terra con i bambini mentre facevo lezione, a causa di improvvise sparatorie tra bande rivali, e di vedere lo sguardo di ammirazione di alcuni di loro nei confronti di chi aveva un’arma e sapeva usarla. Fare in modo che quello sguardo di ammirazione si trasferisca verso chi sa suonare uno strumento musicale è la grande soddisfazione e il grande regalo che ci dà questo lavoro. Fare in modo che quell’arma venga sostituita da un violino o da un clarinetto, dà un nuovo senso alla loro vita.” Più di quattro anni di vita raccontati , un lavoro ed un'idea complessa ed affascinante , quattro anni attraverso cambiamenti forti come l'adolescenza e l'infanzia , anni di crescita personale e fisica , quattro anni di storie e difficoltà , di sorrisi , di risate fragorose ma anche di abbandoni e lacrime perché la vita non è sempre quella che si è sognata.
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Sto inserendo dei minivideo da questo straordinario Documentario . Non servono altre parole, solo intuire quanto attraverso la musica si possa incidere sull'Educazione (educare = condurre entro, coinvolgere, indicare)